Dal momento in cui si accetta l’incarico da presidente ci si aspetta che accadano tante cose, ma di certo affrontare e gestire tutte le problematiche annesse a una pandemia mondiale, be’, quello proprio no.
C’erano alcune notti in cui faticavo a prendere sonno: la paura per i miei volontari, per i miei amici e per i miei familiari era costante. Avevo fatto tutto il possibile per farli lavorare in sicurezza? Il giorno dopo sarei riuscito a reperire le mascherine e i camici? Se ci fossimo ammalati, saremmo sopravvissuti?
Tutte domande lecite col senno di poi poiché le procedure di sanificazione e vestizione cambiavano di continuo, mentre per la distribuzione e la reperibilità di D.P.I. era una costante e inesauribile corsa contro il tempo, una telefonata dopo l’altra per potersi accaparrare le ultime scorte rimaste di guanti, mascherine, camici.
In quei momenti, tutti i valori che caratterizzano la nostra realtà come etica, altruismo, fratellanza e la voglia di aiutare un sistema che ha rischiato davvero di andare in crisi, hanno supportato e dato forza a tutti i volontari, indipendentemente dal ruolo ricoperto in associazione.
Nonostante si sapesse poco del Covid-19 e non ci fossero inizialmente D.P.I. adeguati, la risposta da parte dei nostri volontari è stata straordinaria: non si sono tirati indietro nonostante la paura, anzi, hanno raddoppiato le ore di presenza sul territorio.
Ora che questa lunga notte è quasi giunta al termine, il mio pensiero va a tutti volontari Anpas, partendo dai presidenti delle Associazioni, arrivando fino all’ultimo entrato: nonostante si siano trovati di fronte un nemico sconosciuto e invisibile, hanno continuato a prestare servizio e a portare avanti i valori fondanti.
PA Città di Bologna