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Gentile Presidente,
I recenti fatti che hanno interessato il territorio ferrarese, riguardanti l’affidamento diretto di servizi di emergenza ad associazioni di volontariato e le relativa presa di posizione degli organi sindacali a difesa degli operatori della Cooperativa a cui il servizio è stato tolto, e l’Associazione Comacchio Soccorso e quanto riportato dalla stampa a riguardo impongono alla Direzione di Anpas Emilia Romagna un doveroso chiarimento.
Premesso che l’Associazione Comacchio Soccorso non è associata all’Anpas e nessuna delle tre associazioni Anpas presenti sul territorio ferrarese (APE Ferrara, S.Agostino Soccorso, Valle Pega Argenta) è coinvolta dai nuovi affidamenti relativi ai servizi di emergenza voluti dalla Azienda Sanitaria.
Precisiamo che l’affidamento diretto è consentito dalla normativa vigente (Art. 7 legge 266/91) e ribadito chiaramente dalle sentenze della Corte Europea, C 113/2013 dell’11/12/2013 e C 50/2014 del 28 gennaio 2016, ove si dichiara ammissibile l’affidamento diretto di servizi alle Associazioni di volontariato tramite lo strumento della convenzione “…nel limite in cui le stipulate convenzioni contribuiscano effettivamente alle finalità sociali ed al perseguimento degli obiettivi di solidarietà e di efficienza del bilancio e le associazioni di volontariato non perseguano nessun scopo di lucro, neppure indiretto, non traendo alcun profitto dalle loro prestazioni…”.
Concetto ampiamente ribadito delle Delibera 123 del 10/02/2016 di ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione – che non solo conferma quanto già stabilito dalle sentenze citate, ma ribadisce la possibilità di affidamento alle associazioni di volontariato dei servizi SANITARI, SOCIALI E SOCIOSANITARI attraverso affidamento diretto in via prioritaria e senza pubblicità in ambito convenzionale che contribuisca a finalità sociali ed al perseguimento degli obiettivi di solidarietà e di efficienza di bilancio.[…….]
Tali affidamenti non rappresentano pertanto “una pericolosa deriva” come citato in un recente articolo della stampa locale, ma caratterizzano e regolano da decenni i rapporti collaborativi per la gestione dei servizi di emergenza in molte province della nostra regione, in particolare sulle province di Piacenza, Modena, Parma, Reggio Emilia e Bologna.
E’ stato riportato, sempre dalla stampa, che l’attività di emergenza sanitaria richiede alti livelli di qualificazione professionale e una disponibilità full time che difficilmente può essere soddisfatta dall’impegno di un volontario
Vorremmo ricordare che l’attività delle associazioni Anpas Emilia Romagna è garantita dall’opera 112 associazioni e di oltre 15.000 volontari presenti con continuità, anche sulle 24 ore, in modo esclusivamente gratuito, fornendo una copertura capillare di tutto il territorio regionale a vantaggio di ridottissimi tempi di intervento.
Rispetto ai dubbi sulla formazione qualificata del personale volontario evidenziamo che i percorsi formativi, facenti riferimento Clinical Competente definita dalla Deliberazione della Giunta Regionale 26 gennaio 2009, n. 44, sono gestiti attraverso il Centro di Formazione Regionale Anpas ER, soggetto riconosciuto dalla Regione Emilia Romagna, che eroga la formazione obbligatoria a tutti i volontari che operano in ambito sanitario certificandone tutto il percorso formativo.