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La potenza di un ricordo

Nel 1990 tutto ebbe inizio. Il desiderio di far parte di una Pubblica Assistenza alla fine si realizzò e iniziò il percorso che mi portò prima a diventare milite soccorritore, poi autista.
Avevo finalmente la possibilità di fare la mia parte.

Nel 1990 le chiamate sia per i soccorsi sia per i trasporti ordinari erano già tantissime come oggi, ma la vera grande differenza risiedeva nell’organizzazione.
Il servizio 118 ancora non esisteva e questo creava spesso, nonostante il dramma di certe situazioni, un risvolto quasi ironico. Questo perché in caso di bisogno i cittadini chiamavano direttamente i centralini delle associazioni e all’epoca c’era solo la Pubblica Assistenza e la Croce Rossa locale. Ricordo bene le corse in sirena, in una sorta di competizione, per cercare di arrivare prima dei volontari della Croce Rossa, anch’essi allertati direttamente dai cittadini.
Poi finalmente nacque il 118 e tutte le chiamate di emergenza sanitaria vennero organizzate in modo tale da ottimizzare le risorse disponibili.

Sono tanti i ricordi che risiedono nella mia mente: tutti momenti vissuti svolgendo 30 anni di servizio attivo, come il soccorso a una ragazza in overdose al parco ducale, all’epoca mia coetanea, e forse solo vittima di alcune scelte sbagliate. Per fortuna finì bene, ma sono ancora nitide le emozioni di quei momenti.
Come sono convinto che non dimenticherò mai il 2020, l’anno delle Pandemia. Ci siamo ritrovati improvvisamente catapultati in scenari che mai avremmo immaginato; una guerra silenziosa, ma che ha mietuto milioni di vittime. Con le nostre tute e le nostre mascherine abbiamo prestato soccorso a tantissimi anziani ammalati di Covid o sospetti tali. C’era chi respirava male, chi poco, chi aveva la febbre, ognuno con sintomi diversi, ma in tutti quanti vedevo lo stesso terrore negli occhi: la paura  per qualcosa che non comprendevano; la paura di ritrovarsi soli, isolati in un reparto di ospedale, con il rischio di non rivedere mai più i loro cari. Ecco, questo lo porterò sicuramente sempre con me.
Ma la vita va avanti e ogni giorno ci auguriamo di ritornare alla normalità e di non rivedere mai più quella paura negli occhi di nessuno.

PA  Langhirano