Custodi silenziosi
Nel ripensare a una particolare esperienza legata al mondo del volontariato, la mente vola inesorabilmente a quel marzo del 2020 in cui tutto, ad un tratto, si è fermato.
All’improvviso il Covid era in mezzo a noi. Tute, visiere, copricapi ricoprirono l’arancione della nostra divisa e il bianco sterile dei camici divenne la normalità.
Fu un’emergenza diversa da tutte le altre. In questo caso, la preoccupazione maggiore era cercare di tenere al sicuro gli operatori con tutti i Dispositivi di Protezione Individuale necessari e che, purtroppo, reperivamo con fatica.
Ogni volontario è diverso perché ogni persona è diversa, ma nel momento in cui indossiamo la divisa di Anpas e nel momento in cui si presenta un’emergenza, ciò che ci unisce è la forza, la perseveranza e la tenacia a non indietreggiare di un millimetro di fronte alle difficoltà.
Veniamo spesso ricordati per l’immenso lavoro svolto durante le emergenze, ma ciò che mi colpisce di più, anche dopo tutti questi anni trascorsi come volontario, è la quotidiana voglia di aiutare il più fragile.
I volontari sono lì, ogni giorno, accanto a ogni paziente dializzato mentre va e viene dall’ospedale; dietro tante visite mediche di persone non autosufficienti e al fianco di tutti coloro che hanno bisogno di aiuto, di una parola di conforto, di sostegno. Loro sono lì, silenziosi, ma operosi come piccole formiche, 356 giorni all’anno. Sempre.
I volontari sono i nostri custodi.
Pubblica Assistenza Croce Blu Soliera
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